Turismo e Territorio
Il comune di Sant'Eufemia
d'Aspromonte è situato alle pendici dell'Aspromonte, una bellissima
zona piena di tante attrazioni, ricca di storia e tradizioni. Inoltre
è molto vicina al mare e durante il periodo estivo i
visitatori sono molti, attratti da questa posizione strategica e
dalle manifestazioni gastronomiche, come ad esempio la Sagra
della Patata Deco di Sant'Eufemia d'Aspromonte in quanto la patata è
il piatto tipico di questa zona, i "viddiruni" che vengono preparati con
il lievito di birra, la farina, lo strutto, zucchero e uva passa. Invece il 19 Marzo è usanza cucinare in un grande calderone "U
Mangiari i San Giuseppi" che consiste nella prelibata degustazione di pasta e ceci che viene data gratuitamente a tutte le persone del
paese.
Nel "paese vecchio", uno dei quartieri del nostro comune, è ubicato il museo della Civiltà Contadina, all'interno del quale si trovano strumenti usati dai contadini eufemiesi, abiti tradizionali e le acconciature utilizzate durante la processione pasquale ancora oggi in uso.
Una tradizione
importantissima è anche la processione della Santa Patrona, che si
svolge il 16 settembre. La tradizione vuole che, dopo averla portata
per le vie del paese, la festa si concluda con il passaggio della
statua (trasportata da quaranta portatori) tra il fuoco, ricordando
cosi le imprese della Santa. Sant’Eufemia è la celebre martire di Calcedonia che venne
torturata il 16 settembre del 303, secondo le leggi stabilite dall’editto di persecuzione
promulgato dall’imperatore Diocleziano. La giovane di 15 anni venne gettata
nell’arena di Calcedonia tra i leoni. Secondo la leggenda, essi la uccisero ma,
mangiatone solo la mano destra, rifiutarono di divorare il resto del corpo
intuendo la sua santità. Il fatto che la Santa fosse stata scagliata nella
fornace, riflette il culto attuale praticato con il passaggio della statua in
mezzo al fuoco accompagnato dall’urlo a coro “VIVA SANT’EUFEMIA!” dai suoi 40
portatori e dallo spettacolo pirotecnico musicale.
Un ruolo importante nel
turismo del nostro paese è svolto dall'Aspromonte.
Vi è la presenza di
percorsi turistici i quali forniscono al visitatore la visione di
reperti archeologici, di monumenti storici e foreste con alberi
secolari, tra questi percorsi: il Sentiero Rosso che collega Gambarie
al Mausoleo di Garibaldi e il Sentiero Verde che va da Gambarie a
Monte Basilicò.
Tra queste mete
turistiche quella che attrae più i visitatori è sicuramente il
Cippo di Garibaldi distante solo 7 km da Gambarie, dove si trova un albero secolare con un incavo in cui, secondo una leggenda,
Garibaldi venne fatto riposare quando fu ferito alla gamba. Il 25 agosto 1862 i Garibaldini arrivarono in Aspromonte.
Garibaldi era stato tradito e impiegò 48 ore per arrivarci. L’esercito
nemico aveva avuto il tempo necessario per circondare il Monte. Furono gli
uomini del colonnello Pallavicini a sparare, centrando Garibaldi di striscio a una spalla e alla coscia sinistra. Egli,
ferito, fu trasportato a Scilla ma durante il viaggio, si riposò accostato in
un pino in Aspromonte. In prossimità di esso troviamo un mausoleo che ricorda le imprese dell'eroe.
Durante il nostro
percorso di alternanza abbiamo avuto modo di ammirare la bellezza del
sito archeologico di Serro di Tavola, situato all'estremità nord del
promontorio di Spilinga, ed è caratterizzato da un tratto di mura di
cinta lungo circa 17 m. Serro di Tavola è un insediamento greco di notevole
rilevanza territoriale. Sullo stretto è allungato un terrazzo che costituisce
Serro di Tavola, affiorano tra la vegetazione numerose strutture murarie,
grossi ciottoli, posti in opera a secco. I materiali ceramici rinvenuti nel
corso del lavoro consentono di collegare cronologicamente la struttura dal V al
III secolo a.C.
Sant'Eufemia,
inoltre, offre altre possibilità di escursionismo, come ad esempio
la visita guidata al monastero di San Bartolomeo, il quale è tuttora
attivo. Al di fuori di questo monastero c'è una bellissima fontana
del Casamento, da cui si può vedere tutto il paesaggio eufemiese.
Dunque,
concludendo, possiamo dire che il turismo potrebbe essere una grande
risorsa economica se solo venisse valorizzata di più con la
creazione di percorsi sensoriali per ciechi, facendo risaltare le
bellezze paesaggistiche e dando più importanza alla gastronomia e
alla cultura. Dovremmo fare in modo che il turista che visita i
nostri territori non rimanga deluso ma faccia una bellissima
esperienza.
Fonti consultate
http://www.parks.it/parco.nazionale.aspromonte/iti.php
Meraviglioso Aspromonte, Caterina Iero
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